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La voce che risale dal profondo del se


Siamo in un punto del percorso molto particolare. Chi è l'altro? Probabilmente è un mezzo per conoscere meglio noi stessi, nel riflesso di ciò a cui siamo ciechi. Possiamo invitare l'altro accanto a noi? Possiamo fargli/le spazio? Possiamo accettare che a volte, così prepotentemente, questa persona ci mostra la sua/nostra ombra? Possiamo accettare di vedere riflesso là davanti ciò che non ci piace di noi?

Stiamo passando dentro un tempospazio in cui dobbiamo guardare prima sulla superficie dello specchio - cosa vogliamo vedere? Cosa non riusciamo a vedere? per poi entrare dentro quello specchio, per prendere atto, nonostante le resistenze, di tutto ciò che non abbiamo mai voluto vedere.

Per questo ora tutto è molto intenso a livello emozionale. Molte persone sono in crisi, non riescono a comprendere più ciò che accade. Quello che funzionava prima ora ha perso la sua efficacia, la sua malia, il suo fascino. Perché ci stiamo addentrando in una zona oscura del sé. Non ci sono strumenti qui, se non il respiro ed l'immenso spazio del cuore. Ci viene chiesto di abbandonare tanto per acquisire il nostro vero posto.

La Luna Nuova di domani serve a fare un punto sulla situazione, a comprendere, pur nel vuoto che si sta facendo attorno, da quale direzione arriva la luce, anche se ancora fioca e debole. Tutto ciò che non serve va chiuso, lasciato, non ci si può portare dietro più niente.

Per riuscire a distinguerne la forma, possiamo solo fidarci di noi stessi. Sincronicamente, nello Tzolkin il Novilunio corrisponde al giorno del Vento Bianco Ritmico, Kin 162, che è l'Archetipo della Grande Sacerdotessa, l'antica conoscenza che risuona nelle nostre cellule. Ma se la mente ci obnubila con il suo frastuono, con l'ansia, la paura, come possiamo noi ascoltare? Il Vento Bianco è la Voce dello Spirito che sussurra nelle nostre orecchie per abituarci a fare silenzio, altrimenti come possiamo sentire quella dolce melodia che risale dal profondo?

Tutto questo percorso ci sta chiamando per cambiare le cose dentro di noi, eliminando il superfluo, affinché la vera forma possa emergere, affinché la voce saggia dal profondo possa essere sentita e poi ascoltata. Non serve fare nulla. Ormai non è questione di fare. E' un richiamo all'Essenza, a lasciarla libera di manifestarsi. Oltre la paura. Oltre le barriere di difesa, oltre le resistenze. C'è un oltre che ci chiama ad un salto nel vuoto. Ma quando nasciamo, non saltiamo forse dentro il vuoto più grande? Non è la morte il salto più grande, perché oltre la sua soglia c'è il Tutto. E' qui, nella sensazione di separazione che veniamo accolti dal Grande Vuoto. Possiamo imparare a farci pace? Esso spinge affinché ciascuno di noi metta a fuoco le proprie risorse più belle, per condividere la frequenza più splendente di luce che quel cuore può emanare. Amore per se stessi che cancelli ogni paura. Ognuno di noi possiede la bellezza in sé, che le si lasci libera espressione. 


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